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Naufragio migranti. Lutto e bandiere a mezz’asta

by Anna Rita Cardamone
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“Tragedie di questo tipo vanno evitate il giorno prima, non commentate il giorno dopo, ha sottolineato il governatore, Occhiuto.

Bandiere a mezz’asta su tutto il territorio regionale, quanto proclamato dal governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, interpretando il dolore e la profonda commozione dell’intera regione, suscitati dagli esiti tragici del naufragio che ha causato la drammatica morte di numerosi migranti.

Sono 63 i migranti che hanno perso la vita sulle coste calabresi di Crotone, tra loro, 15 minori e 21 donne. L’ultimo corpo recuperato, quello di una bambina di circa 14 anni, mentre un altro corpo stato recuperato a Le Castella, ad una distanza di 3.5 miglia marine dal luogo del naufragio. 81 le persone salvate, ancora decine di dispersi. I sommozzatori recuperano zaini e vestiti. Un uomo ha perso moglie e tre figli sotto i 12 anni

Fermati 3 presunti scafisti dell’imbarcazione, si trovavano presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, dove erano stati portati dopo lo sbarco, e condotti in carcere. I fermi sono stati fatti da carabinieri, Guardia di finanza e Squadra mobile in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Crotone.

Alla preghiera interreligiosa spontanea, anche il vicepresidente della Cei mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio e delegato Migrantes dei vescovi calabresi e un gruppo di cittadini di fede musulmana che vivono a Crotone e che si erano raccolti davanti all’edificio. Appesi alla cancellata del Palamilione, fiori, palloncini e peluche, tanta gente desiderosa di rendere omaggio a quelle vittime innocenti scappate dai loro paesi per cercare una speranza di vita in Europa. Una processione continua di persone, di crotonesi, calabresi, cittadini

Ieri sera a Crotone una fiaccolata in memoria delle vittime del naufragio. La folla si è ritrovata davanti al palasport in cui sono state portate le bare. Fiaccole, lumini, preghiere e un minuto di silenzio.

Intanto la polizia scientifica sta eseguendo sui cadaveri i rilievi per poter procedere ad un riconoscimento. “Sono ancora morti senza nome” ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. Il giorno dopo la tragedia dei migranti a Steccato di Cutro è partita anche la risposta solidale da parte di cittadini e istituzioni.

La prima emergenza riguarda la disponibilità di loculi per la sepoltura delle oltre sessanta vittime e la risposta non si è fatta attendere. Attraverso la prefettura di Crotone, la Provincia e l’Anci i Comuni calabresi stanno offrendo disponibilità di loculi per garantire anche una degna sepoltura alle vittime di questa tragedia.

“La Calabria si sta confermando, ancora una volta, la Regione della solidarietà. Abbiamo accolto 18mila migranti nel 2022, e lo abbiamo fatto sempre senza polemiche e senza mai parlare alla pancia dei cittadini: abbiamo fatto dell’accoglienza un carattere distintivo”, ha sottolineato il governatore, Occhiuto.

L’Ue non può delegare il fenomeno migrazione a sindaci e prefetti, serve contributo dell’Europa. “È inconcepibile che la rotta tra la Turchia e la Calabria si sia consolidata negli ultimi anni nell’indifferenza generale.

La Turchia è un Paese che ha 5 milioni di profughi, e diventa difficile arginare gli imbarchi, soprattutto dopo il devastante terremoto di qualche settimana fa. Ma in questi anni si è parlato molto delle rotte provenienti dal Nord Africa, e la Calabria è interessata anche da questi flussi, ma quasi mai della rotta dalla Turchia. C’è stata una generale sottovalutazione, anche da parte dell’Europa.

E questo deve essere motivo di riflessione per tutti: tragedie di questo tipo vanno evitate il giorno prima, non commentate il giorno dopo”, ha sottolineato il governatore.

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